Come Uso BlueSky

Lo sapete. Ho un account BlueSky, a suo tempo allestito — come peraltro accaduto praticamente alla totalità degli utenti di questo nuovo social — in risposta ai vari malumori circa l’avvento di Elon Musk alla direzione di Twitter, ora ridenominato X. (Faccio notare che io continuo comunque ad avere anche un account X, che uso piuttosto meccanicamente per scopi, come si suol dire in questi casi, di rappresentanza.)

In BlueSky tutto è posato, ordinato, volutamente sobrio. In 300 caratteri devi dire tutto, e la cosa costituisce un fantastico vincolo creativo, tanto che mi sono posto una delle mie cosiddette domande stimolo: Sarebbe possibile spostare tutte le mie attività su BlueSky? Ovvero: Che senso avrebbe farlo?

Logicamente non mi riferisco alle attività strettamente professionali, che per forza di cose obbligano anche a sporcarsi le mani con account mainstream tipo Facebook, Instagram e appunto X. Parlo dei cosiddetti side project, ovvero di quelle produzioni che mettono in scena noi stessi attraverso un mix di aspetti ora professionali, ora personali, o addirittura ludici.

BlueSky ripropone in qualche misura il microblogging puro, quindi forza a riconsiderare l’idea di un social networking più sociale e meno mercantilistico. Una funzione che ricorda il caro vecchio Web 1.0…

In estrema sostanza, BlueSky, nella sua morfologia certamente versatile ma indubbiamente spartana, permette di fare solo cinque cose:

  • postare brevi aggiornamenti di stato, che appunto non possono superare i 300 caratteri, spazi compresi;
  • postare una o più immagini, con relativo commento se ritenuto opportuno;
  • rimandare a contenuti di altri siti, propri o altrui, sempre con relativo commento se ritenuto opportuno;
  • mescolare il punto due e il punto tre in un unico post, ovvero postare un commento che includa sia contenuti multimediali propri che link ad altri contenuti;
  • rilanciare e commentare post altrui interni alla piattaforma.

I 500 caratteri standard di Mastodon, per esempio, permettono quasi il 50% di verbalità in più, per non parlare di server come quello di Vivaldi Social, che pure nel microblogging si sono spinti alla simbolica cifra di 1337. Praticamente un articolo.

In BlueSky riconosciamo dunque una piattaforma estremamente più stringata, dove prediligere la sintesi, ovvero, all’occorrenza, la capacità di dirottare a contenuti esterni.

In ragione di tale carattere innegabilmente riassuntivo e veloce, ho deciso di utilizzare BlueSky come portale principale di me stesso, al fine di razionalizzare la lettura di un ipotetico lettore, o seguace che sia. In altre parole, BlueSky mi funge da first-gate, da primo approccio, che diventa approfondito solo se il lettore sceglie consapevolmente di approfondire. Una sorta di grande ritorno all’ipertesto come esperienza labirintica e sequenziale.